Dal cigolio del cancello d’ingresso, con la scritta “Arbeit macht frei”, che si apre nel silente ‘piazzale dell’appello’, al rumore dei passi nell'edificio che ospitava i crematori, le docce e le camere a gas. Dal “Dokumentationszentrum”, Centro di documentazione sul Nazionalsocialismo di Monaco, che racconta la minuziosa strategia della propaganda, fino al memoriale di “Hebertshausen”, ex poligono di tiro, dove al posto delle sagome c’erano persone.