La didattica della Shoah – Viaggio Studio alla Scuola Internazionale per gli studi della Shoah YAD VASHEM - ISRAELE – gennaio 2007
Riflessioni sul seminArio dedicato alla “Didattica della Shoah” Valuto l’esperienza importante e significativa, la rielaborazione delle informazioni ricevute ma, soprattutto, delle suggestioni e delle emozioni vissute, mi terrà occupata per molto tempo; mi limito, ora, a sottolineare sinteticamente alcuni aspetti:
1. ho trovato interessanti le comunicazioni di carattere “contenutistico” fornite dagli “esperti”: non ho una formazione prevalentemente storica, quindi ho apprezzato le informazioni ricevute, varie rispetto
all’approccio e relative a molti aspetti del problema. Penso che questo aspetto potrebbe essere ampliato, in futuro, con informazioni relative a temi quali le origini e le conseguenze del pregiudizio, in
particolare quello razziale; le “ragioni” del razzismo scientifico, nonché approfondimenti sulla religione ebraica, anche in rapporto alle altre religioni monoteiste
2. ho molto apprezzato le comunicazioni di tipo “didattico”, spiegate con chiarezza e con l’ausilio di materiali efficaci; ho tratto spunti per organizzare la celebrazione della Giornata della memoria nella sede del Liceo di Scienze sociali in cui insegno coinvolgendo molti colleghi nelle scelte effettuate; sotto questo aspetto, in futuro si potrebbero approfondire temi legati all’insegnamento della shoah all’interno della scuola italiana, nella quale, a parte lo studio, all’interno dei programmi di Storia dell’ultimo anno delle scuole medie inferiori e superiori, degli eventi che hanno accompagnato la seconda guerra mondiale, non è previsto una trattazione sistematica dell’argomento nei vari gradi ma soltanto una generica “celebrazione della giornata della memoria”
3. mi ha poi particolarmente colpito l’ ambiente in cui il seminario si è svolto: sia la struttura di Yad Vashem, cento di studi davvero stimolante per le risorse di cui dispone e che mette a disposizione, sia la realtà di Gerusalemme. In futuro, penso che occorrerebbe disporre di più tempo per utilizzare le risorse del Centro e per partecipare più profondamente al “clima” generale della città.
Grazie per aver reso possibile questa esperienza
Irene Tartagni