Il Ricordo a Rimini 2008

Giovedì 7 febbraio 2008 ore 21, Cineteca Comunale di Rimini, La città dolente (Italia 1949, 100') di Mario Bonnard
Ne converseranno: Gianfranco Miro Gori, responsabile della Cineteca
Raoul Pupo, Università di Trieste
Sergio Grmek Germani, critico cinematografico
Introduce: Laura Fontana, Direttore dell'Istituto Storico per la Resistenza. Ingresso Libero

In occasione della commemorazione del Giorno del ricordo, viene proposta la proiezione di un film, rimasto a lungo nascosto negli archivi.
La città dolente (1949) di Mario Bonnard, alla cui sceneggiatura collaborò anche Federico Fellini, racconta dell'operaio Berto che, nella Pola appena divenuta territorio jugoslavo, crede nel sogno titino e, mentre tutti gli altri italiani partono, decide di rimanere, ma se ne pentirà amaramente e sarà costretto ai lavori forzati in un campo di rieducazione.
Accostando preziosi materiali d'archivio a scene narrative, Bonnard realizza un melodramma dalla tinte forti, che è uno dei documenti più efficaci e vividi dell'esodo della popolazione italiana che, a seguito dei trattati di Parigi del 1947, dovette abbandonare l'Istria e le zone costiere della Dalmazia e rientrare in patria.
Una delle accuse più esplicite ai regimi comunisti che il cinema italiano sia stato in grado di elaborare. Un film quasi in presa diretta, girato nell'autunno del 1948, boicottato all'uscita, per decenni dato per disperso e solo di recente, per merito delle ricerche del critico cinematografico Sergio Grmek Germani, di nuovo visibile.
Un'occasione per riflettere, a distanza di oltre sessant'anni e, si spera, con sguardo meno compromesso, sulla tragedia di migliaia di profughi, sulle cause che la produssero e sulle colpe della sua lunga rimozione.
Il film sarà presentato in formato video, dal momento che la pellicola è ancora in fase di restauro presso la Cineteca del Friuli.

La tragedia dell'esodo: una vicenda storica poco conosciuta
A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che costituivano i confini orientali d'Italia - la Venezia Giulia e la Dalmazia - si consumò una duplice tragedia. I partigiani jugoslavi di Tito instaurarono un regime di terrore che provocò fra gli italiani migliaia di vittime, le cui spoglie furono in parte gettate nelle cavità carsiche chiamate foibe. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, scatenando l'esodo del novanta per cento della popolazione italiana (in tutto gli esuli furono più di 300.000), che abbandonò la casa e gli averi e cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano.
(Raoul Pupo).

La Legge per istituire il Giorno del Ricordo
La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.(...)


NOTE BIOGRAFICHE

Raoul Pupo insegna storia contemporanea all'Università di Trieste. È stato uno dei promotori, dalla fine degli anni Ottanta, del rinnovamento degli studi storici che hanno sollevato il velo sulla tragedia delle foibe e dell'Esodo. Tra i numerosi saggi da lui pubblicati si ricordano Guerra e dopoguerra al confine orientale d'Italia (Del Bianco, 1999), Foibe (con Roberto Spazzali, Bruno Mondadori, 2003), Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio (Rizzoli, 2005 ) e Il confine scomparso. Saggi sulla storia dell'Adriatico orientale nel Novececnto, (IRSML 2007)

Sergio Grmek Germani, critico cinematografico, dirige il festival triestino dei Mille occhi. Ha pubblicato: Mario Camerini (La Nuova Italia, 1980), il cinema di Augusto Genina (con Vittorio Martinelli, Biblioteca dell'immagine, 1989) e, come curatore, il cinema di Andrzej Munk (Il Castoro, 2001), Stavros Tornes: cineasta greco e italiano (Torino Film Festival, 2003) e Per Dreyer: incarnazione del cinema (Il Castoro, 2004).

 

Giornata del Ricordo