Giovedì 12 febbraio ore 21, Cineteca Comunale
Esperienze di confine. Il dolore dell'esilio, le complesse vicende del confine orientale
Proiezione di spezzoni tratti da film documentatri
L'incontro è aperto a tutta la cittadinanza
Incontro con Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume, Gian Carlo Bertuzzi, storico e Presidente IRSML - Istituto regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli Venezia Giulia, Axel Famiglini, Delegato provinciale della ANVGD di Forlì-Cesena (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia).
Introduce Lidia Gualtiero, Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea di Rimini.
Nel corso dell'incontro verranno proiettati spezzoni di filmati sull'esodo da Pola, risalenti al 1948.
Esperienze di confine
"Mare e campagna, campi che mescolano il loro verde all'azzurro del mare, insenature di mare turchine che penetrano nel verde della campagna: questa è l'Istria", secondo la sintetica e amorosa descrizione dello scrittore triestino Giani Stuparich. In questa penisola di grande fascino nei millenni si sono incrociate, a volte scontrandosi, genti e culture diverse: illiri, greci e romani, bizantini e veneziani, austriaci, ungheresi e francesi, sloveni, croati e italiani. Incontri fruttuosi si sono alternati a scontri feroci, di cui quelli del Novecento rappresentano un tragico epilogo.
Lo storico Guido Crainz ricorda che il dramma novecentesco dell'Istria, "Ci costringe ad elaborare categorie che vadano al fondo di storie individuali e di processi epocali", e nel contempo "ci obbliga a darci strumenti che sappiano far dialogare le differenti memorie d'Europa e i contesti storici (mettendo fuori gioco gli "usi pubblici" distorti di storia e memoria). Ci aiuta a fare i conti, anche, con chiusure intellettuali, con "muri mentali" consolidati e robusti".
Proprio partendo da queste parole il "Giorno del ricordo", istituito in Italia con la Legge del 30 Marzo 2004, può diventare una grande occasione per riflettere in maniera costruttiva sulla "più complessa vicenda del confine orientale".
In questo tormentato contesto storico e politico, tutto il Novecento è stato caratterizzato da uomini di diversa nazionalità e cittadinanza che attraverso la loro storia personale e il loro instancabile lavoro, hanno testimoniato la necessità di instaurare un dialogo duraturo e reciprocamente vantaggioso, che in una battuta hanno caparbiamente messo in pratica la possibilità di creare ponti adriatici, capaci di superare rozze ideologie etniche o altrettanto miopi politiche nazionaliste.
Uno di questi è senza dubbio Giacomo Scotti, nato a Saviano (NA) nel 1928, stabilitosi giovanissimo a Fiume, oggi Rijeka, dal 1947. Un intellettuale poliedrico, autore di saggi, romanzi e poesie. Si è occupato di storia e folclore regionale, nonché di vicende politiche scomode su più fronti. Basterà qui ricordare il suo contributo importante alla ricostruzione della tragica vicenda del gulag jugoslavo di Goli Otok, l'Isola Calva.
Vanno poi ricordati i suoi libri sulle vicende marinaresche istriane e dalmate, strettamente intrecciatesi nei secoli con quelle veneziane e più in generale italiane. Alla passione culturale ha sempre associato un impegno attivo nei movimenti pacifisti europei.
In breve quella di Giacomo Scotti può a tutti gli effetti essere presa ad esempio come una "esperienza di confine", nella sua accezione insieme tormentata e creativa, volta a promuovere l'incontro e la conoscenza tra popoli europei.
La Legge per il Giorno del Ricordo (L. 92/2004)
La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.(...)