Seminario di formazione per insegnanti promosso con il Mémorial de la Shoah di Parigi in collaborazione con Fondazione Ex Campo Fossoli
Rimini, 17 - 18 ottobre 2008
Parigi, 7 - 8 dicembre 2008
Ryszard Kapuscinski, scrittore e giornalista polacco, così scriveva alcuni anni fa (2001) su Le Monde diplomatique:
Alcuni cedono alla tendenza, facile e comoda, di trattare i diversi capitoli della storia dei genocidi come tanti episodi “incomprensibili” e isolati. In ciascuno di essi, vedono una esplosione di furia collettiva. (…) Basta, tuttavia, analizzare più attentamente alcuni genocidi per rigettare la teoria dell’esplosione irrazionale. All’origine di ogni atto genocidario si trova in effetti un’ideologia dell’odio propagata metodicamente. Ognuno di essi è stato invariabilmente preceduto da lunghi preparativi tecnici messi in atto dal sistema burocratico dello Stato moderno. Il che ha permesso a dei politologi o a dei filosofi – come Zygmunt Baumann, Walter Laqueur o Hannah Arendt – di formulare questa tesi inquietante: la civiltà contemporanea comporta nel suo stesso carattere, nella sua essenza e nella sua dinamica, degli elementi in grado di provocare, in determinate condizioni e contesti politici, un atto di genocidio? Ma quando, allora, incorriamo in questo pericolo?
Con questo seminario di formazione per insegnanti ci si propone di promuovere una riflessione critica attorno ad alcuni temi, collegati alla storia dei genocidi del Novecento, di particolare complessità e urgenza per comprendere la società odierna, sempre più contrassegnata da episodi di antisemitismo, razzismo, xenofobia e intolleranze. Ripensare l’insegnamento dei genocidi contemporanei in un’ottica comparativa e farne un capitolo imprescindibile nella storia del Novecento rappresenta un’esigenza condivisa da molti docenti che, tuttavia, si trovano a dover fronteggiare numerose difficoltà, non da ultima un’insistenza mediatica sul dovere della memoria che sembra penalizzare lo studio storico vero e proprio.
Il progetto nasce da una collaborazione tra il Comune di Rimini e il Mémorial de la Shoah di Parigi - il centro di ricerca e trasmissione della storia e della memoria della Shoah più importante e prestigioso d’Europa - e coinvolgerà alcuni fra i principali storici, docenti e specialisti del tema prescelto,promuovendo una riflessione su alcuni interrogativi fondamentali e prioritari rispetto alla storia dei singoli casi di genocidio: che cos’è esattamente un genocidio?
Qual è il confine tra eventi di natura simile e, nel contempo, profondamente diversa (pulizie etniche, massacri, violenze di massa) e l’utilità di una simile distinzione storica?
Qual è la genesi, il modello operativo, l’elemento scatenante per la messa in atto di un genocidio? Ci sono elementi comuni in ogni genocidio? Quali sono i mezzi di cui una società democratica dispone per combattere, prevenire e punire quella che Georges Bensoussan, storico francese, chiama la passion génocidaire dell’Europa moderna?
Ma soprattutto, in un’ottica didattica, l’ambizione è quella di chiederci come insegnare in classe la storia dei genocidi. Se è evidente che non è possibile trasmettere ai giovani l’idea di una storia del Novecento come successione continua e inarrestabile di orrori e violenze – è importante sottolineare che ogni genocidio, fino alla vigilia del massacro, avrebbe potuto anche non compiersi - occorre interrogarsi come poter coniugare insegnamento ed etica, affinché la storia dei genocidi non sia svincolata dall’educazione civica.
Progetto a cura di Laura Fontana e Iannis Roder