Spettacolo teatrale in occasione dell'anniversario della morte dei tre partigiani, Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani, giustiziati nel 1944 a Rimini.
lunedì 16 agosto ore 21,00 - Corte degli Agostiniani

conAlberta Cipirani 
scrittura scenica e regia Antonio Tucci

assistente alla regia Cristina Accardi
costume B- Atelier
scena Antonella Spelozzo/Chiediscena
light designer Tea Primiterra

produzione Teatro del Krak

Spettacolo liberamente tratto da
“La memoria rende liberi” di Enrico Mentana e Liliana Segre. Rizzoli
“Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre con Daniela Palumbo. Edizioni Piemme
“Erede della memoria è colui che ascolta.” Liliana Segre

Liliana Segre ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. “Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea”.

Abbiamo ascoltato le testimonianze della signora Segre incontrandola nella sua casa milanese e abbiamo letto i suoi libri, in particolare “La memoria rende liberi” e “Fino a quando la mia stella brillerà”. Ciò ci ha convinti quanto sia importante e anche necessario portare in scena i suoi racconti: la tragedia della Shoah ma anche le conseguenze delle leggi razziali in Italia, spesso sottaciute. Oggi si vanno sempre più diffondendo forme di razzismo, di intolleranza e di violenza verso i “diversi”, di cancellazione umana, alimentate oltretutto da situazioni di disagio sul mercato del lavoro e dai fenomeni migratori verso l’Europa: da un momento all’altro possono aprire la via a nuove tragedie. La memoria della Shoah può servire a favorire iniziative per reagire ai massacri del nostro tempo. Lo spettacolo raccoglie le memorie, dalla sua viva voce, di una testimone d’eccezione in una narrazione cruda e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli.

Un lavoro teatrale per offrire ai giovani l’opportunità di non dimenticare la tragedia della Shoah, definita dal premio Nobel Elie Wiesel come “La più grande tragedia della storia”.


Lo spettacolo è gratuito.
In base alla normativa in vigore, l'accesso allo spettacolo é consentito solo su prenotazione via mail a: rimini.anpi@gmail.com fino ad esaurimento posti , con posti pre-assegnati ed esibizione di Certificazione Verde COVID-19-
In caso di maltempo lo spettacolo verrà annullato.

 

47900RiminiRN
Italia