L’anno 1938 segnò la decisione del governo fascista di Benito Mussolini di adottare una legislazione contro gli ebrei volta ad isolarli dal resto della società, a privarli dei diritti fondamentali e a spingerli a emigrare dalla Penisola. Anticipata da un’intensa campagna propagandistica che nei due anni precedenti aveva coltivato il germe dell’odio nei confronti di una minoranza ebraica dalla presenza bimillenaria e pienamente emancipata dal Risorgimento, questa legislazione - emanata essenzialmente tra settembre e dicembre del 1938 - vide, di fatto, l’Italia allinearsi alla posizione dei governi di altri Paesi europei che alla ne degli anni ‘30 promulgarono provvedimenti antisemiti. Oltre alla Germania di Hitler, che n dal 1933 aveva elaborato una legislazione antisemita di impronta for- temente razzista-biologica, con caratteristiche, cronologie e modalità differenti, anche i Paesi dell’est Europa satelliti del regime nazista, l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia, più tardi la Croazia, poi la Francia di Vichy si dotarono di legislazioni contro gli ebrei che ne limitavano la presenza nei vari ambiti lavorativi, pubblici e nelle scuole e li discriminavano pesantemente, rendendo loro la vita dif cile e sempre più precaria.
A 80 anni dall’introduzione delle leggi razziali in Italia, si rende necessario provare a comprendere questa pagina infamante di storia in una duplice chiave interpretativa: da un lato, vanno indagate la genesi e le caratteristiche di quella che fu una decisione autonoma e una responsabilità del regime di Benito Mussolini – seppur anche tenendo in giusto conto l’elemento delle diverse in uenze esercitate dall’alleato tedesco e le ragioni di politica interna dopo la campagna d’Etiopia - dall’altro, la legislazio- ne antisemita varata dall’Italia fascista va collocata nel più ampio contesto europeo, analizzandola in una prospettiva comparativa che consenta di mettere in luce le caratteristiche e le differenze con gli altri due Paesi presi in esame dal convegno: la Germania nazista e il regime autoritario della Francia di Vichy.
Quale fu il contributo dello Stato e, in particolare dei giuristi che scrissero le leggi antisemite, al pro- cesso persecutorio contro gli ebrei? Quali conseguenze ebbero questi provvedimenti per la vita degli ebrei? In ne, che tipo di correlazione intercorse tra la fase della “persecuzione dei diritti” e quella della “persecuzione delle vite” che consegnò gli ebrei privati dei loro diritti e dei loro beni nelle mani dei loro carne ci, ovvero tra la discriminazione giuridica e l’inizio delle deportazioni verso i centri di messa a morte come Auschwitz-Birkenau?
Programma
- 8.45 Registrazione dei partecipanti / Registration of participants
- 9.15 Saluti istituzionali / Welcome Remarks
- Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna
- Gloria Lisi, Assessore alle Politiche per la Pace Comune di Rimini
- Fabio Tomasetti, Presidente Istituto storico Rimini
I sessione 9,30-13
Introduzione al tema: per uno sguardo comparato sulla legislazione europea degli anni ‘30 e ‘40 contro gli ebrei
Introduction: a Comparative Approach to the European Legislation against the Jews in the 1930s and 1940s
Laura Fontana, Responsabile Attività Educazione alla Memoria Comune di Rimini e Responsabile Italia del Mémorial de la Shoah
1933: le leggi di Norimberga e la politica contro gli ebrei della Germania nazista
1933: the Nuremberg Laws and Anti-Jewish Policy in Nazi Germany
Hans-Christian Jasch, Casa della Conferenza di Wannsee
1938: le prime leggi contro gli ebrei nell’Italia fascista
1938: the First Anti-Jewish Laws in Fascist Italy
Gadi Luzzatto Voghera, CDEC Centro di Documentazione ebraica contemporanea
Coffee break
1940: lo Statuto degli ebrei e le misure antisemite nella Francia sotto Vichy
1940: le Statut des Juifs and Anti-Jewish policies in Vichy France
Laurent Joly, direttore di ricerca CNRS (CRH_EHESS) Lunch break
II sessione: 14.30-17.30
Germania, Italia e Francia: la politica di Stato contro gli ebrei. Storia, insegnamento e memoria pubblica, esperienze a confronto. / Germany, Italy and France; the State policy against the Jews. History, Teaching and Public Memory. A Comparative Approach
Tavola rotonda/ Round Table
Partecipano Laura Fontana, Hans-Christian Jasch, Gadi Luzzatto Voghera,
Laurent Joly.
L’applicazione delle leggi razziali nei territori di Rimini, del Montefeltro e della Repubblica di San Marino / The Implementation of Racial Laws in the provinces of Rimini, Montefeltro and in the Republic of San Marino
Antonio Mazzoni, Lidia Maggioli, Istituto storico Rimini
Patrizia Di Luca, Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Conclusioni / Final Remarks
Iscrizioni:
Sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A., no al 30 settembre 2018.
N.B.: Gli iscritti sulla piattaforma SOFIA devono darne comunicazione alla mail: informazionieprenotazioni@gmail.com
Informazioni:
Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della provincia di Rimini via Gambalunga 27 - 47921 Rimini - e-mail: informazionieprenotazioni@gmail.com
La partecipazione dei docenti è valida come attività di aggiornamento.
L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli) riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il MIUR (L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a confor- mità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati)
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