La catastrofe dell’italianità adriatica Raoul Pupo, Università di Trieste La legge istitutiva del Giorno del Ricordo parla di molti avvenimenti: foibe, esodo ed altre vicende delle terre situate alla frontiera adriatica. Ma qual è il nucleo fondamentale di cui si vuol fare memoria e che si presta all’analisi storica? È quella che possiamo chiamare «la catastrofe dell’italianità adriatica». La definizione è certamente un po’ drammatica, ma tutt’altro che eccessiva, perché significa la scomparsa quasi totale dalle sponde adriatiche della forma specifica di presenza italiana che lì si era costituita come ultimo atto di una vicenda storica iniziata all’epoca della romanizzazione. Per esplorare tale nodo, conviene seguire contemporaneamente due fili, che si intrecciano a partire dalla metà del XIX secolo: quello appunto dell’italianità adriatica e quello dello slavismo adriatico. Il loro urto contrassegna un’epoca secolare di crisi, fino alla stabilizzazione negli anni ’50 del ‘900. Informazioni e iscrizioni: l’incontro è riservato alle classi quarte e quinte delle Scuole secondarie di secondo grado di Rimini. Riferimento professor Francesco Succi. Iscrizioni con mail al Liceo Einstein: RNPS02000L@istruzione.it, tel. 0541 382571. Informazioni anche tramite Istituto storico Rimini, tel. 0541 24730. In collaborazione con l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Riminio

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